19 April 2024

"La Rosa Bianca", un film proposto dalla Frassati

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Ci sono film per ridere, altri per piangere, per emozionarsi. Ce ne sono altri per riflettere, e non dimenticare, che l'uomo nel corso della storia ha scritto le sue pagine con il sangue umano, mietendo milioni di vittime. Uno di questi ci è stato proposto dalla biblioteca Frassati: “La Rosa Bianca”, tratto dall'omonimo libro scritto da Inge Scholl. La Seconda Guerra Mondiale, studiata dai libri, a volte risulta noiosa, priva di interesse, incapace purtroppo di trasmettere le dovute emozioni. Eppure ci sono registi che hanno saputo cogliere ogni aspetto importante della guerra, trasmettendomi stati d'animo forti, proprio come se io fossi stata lì. Credo che la Svastica in Germania abbia portato il vero terrore tra i cittadini di tutta Europa, separando tante famiglie, uccidendo 60 milioni di persone. In questo periodo il governo Hitleriano non ci pensava su due volte a decidere se un individuo doveva essere ucciso o meno. Le vite della gente più comune risiedevano nelle mani di un'èlite crudele e spregevole, in attesa di un giudizio o ordine tedesco. Primo Levi diceva che tutto intorno a lui echeggiava di ordini stranieri, di quei barbarici latrati dei tedeschi quando comandano, che sembrano dar vento a una rabbia vecchia di secoli. Ecco di cosa era fatta la realtà seppur effimera durante quel terribile periodo: tutto era appesantito da una nube pesante come il piombo, opprimente, soffocante. La libertà di parola era severamente punita, valeva una legge principale: “O con me, o contro di me”, che equivaleva a un obbligo nell'appoggiare il Reich, pena la morte. In pochi riuscirono a opporsi fermamente al dominio tedesco, tutti erano diventati succubi di Hitler, impotenti di fronte al suo continuo aumento di potere e prestigio. La sua mente malata e contorta mise fine alla pace della Germania, già gravemente compromessa dopo la Prima Guerra mondiale. Le persone seppero affidare il loro cuore alla fede, con la speranza in un futuro migliore, libero, dove ognuno finalmente può esprimere quello che prova e quello che pensa senza essere decapitato o punito. La speranza, anche nelle situazioni peggiori, dovrebbe essere l'ultima a morire, altrimenti nessuno riuscirebbe a risollevarsi dal peso della paura e del terrore.

 Giuseppina Varano

III A, I.C. A. Rosmini scuola media Anna Frank

Professoressa Antonella Lauro, anno scolastico 2012/2013