29 April 2024

Massimo Introvigne presenta il suo ultimo libro, per capire i romanzi di Dan Brown

San Giovanni in Fiore (Cs) – Un confronto culturale vivo e stimolante. Questo può dirsi dell’incontro tra Massimo Introvigne, direttore del Censur (Centro per gli Studi sulle nuove religioni), e gli studenti delle scuole superiori della cittadina silana, organizzato dalla Fondazione “D’Ettoris”. Il dibattito, promosso ed ospitato dalla parrocchia di Santa Lucia, è stato dedicato a “Il Codice Da Vinci”, fortunato best seller dello scrittore americano Dan Brown, che tanto ha fatto discutere gente comune e critici letterari, per il clima esoterico che fa da sfondo alla storia raccontata e per i confini poco chiari tra verità e finzione che gli fanno da cornice. Per l’occasione Introvigne ha presentato al pubblico il suo ultimo libro, “Gli Illuminati ed il Priorato di Sion”, “un piccolo antidoto alla crisi della razionalità degli ultimi anni” come egli ama descriverlo, dal momento che è stato pensato proprio per scongiurare una lettura semplicistica de “Il Codice da Vinci” e di “Angeli e demoni”, gli ultimi due romanzi di Brown. Introvigne dapprima ha ricostruito le vicende precedenti alla stesura del testo, ricordando che tre scrittori inglesi (Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln), prima di Brown, hanno composto opere simili, se non identiche, per ambientazione esoterica. Successivamente ha ricostruito il quadro culturale cui lo scrittore americano fa riferimento, fornendo ai lettori degli elementi utili per la comprensione della storia narrata. Secondo Brown, nel 1975, presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, sono stati scoperti dei dossier in cui si afferma che il Priorato di Sion è una società segreta, nata nel 1099 per proteggere i Merovingi, discendenti di Gesù e Maria Maddalena, unitisi in matrimonio. La Chiesa, minacciata dalla possibilità che il Priorato riveli la vera storia di Gesù, facendo crollare le fondamenta della fede cristiana, teme per la sua stessa sopravvivenza. Introvigne, ricordando come sia tipico degli ambienti esoterici mescolare storia empirica e storia mitica, ha invitato i lettori alla doverosa distinzione tra gli elementi dell’una e quelli dell’altra. Egli ha fatto notare come Brown abbia anche fatto delle citazioni corrette, come quella di un pezzo del Vangelo apocrifo di Tommaso. Il passo in questione è quello in cui Gesù tenta di inserire la Maddalena fra gli apostoli ed incontra l’opposizione di Pietro, convinto che una donna non fosse degna di un riconoscimento simile. Immediata l’osservazione, su questo tema, da parte del pubblico: “È una citazione opportuna, da parte di Brown, visto che il maschilismo della Chiesa è ancora oggi sotto gli occhi di tutti”  ha commentato senza mezzi termini uno degli studenti presenti. Ma perché un libro così controverso ha venduto oltre venticinque milioni di copie ed è stato tradotto in quaranta lingue? “In questo momento “il tiro alla Chiesa” è particolarmente di moda, in più questi sono gli anni di quella che io definisco “la magia dell’11 settembre”, ossia di paura diffusa, che spinge la gente a rassicurarsi come può, magari credendo a teorie del complotto, come quella contenuta in questo libro” ha risposto il professore, che ha consigliato pertanto di affrontare la lettura de “Il Codice” come “un romanzo, non una ricostruzione storica”. Un esperimento ben riuscito, una formula da riproporre, quella del parroco don Emilio Salatino, che ha offerto ai suoi concittadini la possibilità di confrontarsi con il mondo accademico su un caso letterario, la cui interpretazione coinvolge anche aspetti legati alla formazione umana e religiosa. La consistente affluenza di pubblico ha rivelato, infatti, un sostanziale apprezzamento per l’iniziativa, oltre che un forte bisogno di approfondimento culturale e religioso – come ha sottolineato in apertura Antonio D’Ettoris, in rappresentanza della Fondazione.

Francesca Oliverio

 

Fonte: 

Il Corriere del Sud. 15-30 gennaio 2006. N. 1

Anno: 

2006