29 April 2024

Presentato un libro sulla figura dell’ultimo imperatore austro-ungarico

La vicenda umana e politica dell’ultimo Imperatore austro-ungarico, il beato Carlo d’Asburgo (beatificato il 3 ottobre da Papa Giovanni Paolo II) è stata ricordata l’altra sera al bastione Toledo. E’ stato infatti presentato il volume di Oscar Sanguinetti e Ivo Musajo Somma “Un cuore per la nuova Europa – Appunti per una biografia del beato Carlo d’Asburgo”, scritto da Oscar Sanguinetti ed Ivo Musajo Somma ed edito da D’Ettoris Editori.

Carlo d’Austria nacque nel 1887. Il 28 giugno 1914, in seguito all’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando, designato erede al trono, Carlo si ritrovò ad aspirare al trono dell’Impero austro-ungarico. Durante la prima guerra mondiale, alla morte dell’imperatore Francesco Giuseppe, Carlo diventò imperatore d’Austria e il 30 dicembre dello stesso anno anche re apostolico d’Ungheria.

All’incontro dell’altra sera hanno partecipato quale ospite d’onore l’arciduca Martino D’Asburgo, diretto discendente di Carlo d’Asburgo, gli autori Sanguinetti e Musajo Somma, il presidente della Fondazione D’Ettoris Pino D’Ettoris, il direttore della biblioteca “Piergiorgio Frassati” Antonio D’Ettoris e il direttore responsabile de “Il Corriere del Sud” Tina D’Ettoris.

Nel ricordare la personalità di suo nonno Carlo, definito “uomo di pace” e l’elevazione agli onori degli altari decisa dal Papa, l’arciduca martino d’Asburgo ha spiegato: “Giovanni Paolo II ha ribadito che i santi sono persone qualsiasi che hanno vissuto la nostra epoca. Mio nonno ebbe una vocazione cristiana alla santità”. L’arciduca ha sottolineato la necessità di mantenere, nella Comunità europea le radici cristiane e, pur riconoscendo il valore dell’accoglienza verso gli stranieri, ha evidenziato: “E’ necessario che chi arriva in Italia rispetti gli ordinamenti della cristianità”. Martino d’Asburgo si è fra l’altro soffermato sulla spiritualità profonda del beato Carlo, che, durante la Grande guerra combatté anche sul fronte russo.

 Ambrogio Ryllo

 

Fonte: 

Gazzetta del Sud. Sabato 20 novembre

Anno: 

2004