29 April 2024

La presidente del coordinamento Riferimenti durante il suo intervento parla di “tasso soglia non rispettato”

Conclusa la due giorni di dibattito organizzata dalla fondazione D’Ettoris

“Mio padre era un imprenditore, e so molto bene che cosa significa fare impresa in Calabria, e dico che c’è la volontà generale di emarginare la nostra regione, e quindi ciascuno di noi è chiamato ad impegnarsi perché ciò non accada”.

Suonano come una scure ed allo stesso tempo come un realistico campanello d’allarme le dichiarazioni di Adriana Musella, presidente del coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti”, a margine della seconda giornata del convegno “Basilea 2 – Anatocismo ed usura”, organizzata dalla Fondazione D’Ettoris, e distribuito nella due giorni presso il bastione Toledo.

Seconda giornata, quella di ieri, imperniata sul sempre attuale e penalizzante fenomeno dell’usura, per il quale la stessa Musella ha aggiunto che, “esistono due tipi di mafie, così come diceva sempre mio padre: una ufficiale, ed una ufficiosa. La mafia ufficiale, è quella che fa cronaca, l’ufficiosa è quella che nutre la mafia ufficiale. La cosiddetta zona grigia, della quale fanno parte il potere economico e finanziario. Bisogna quindi impegnarsi in favore della legalità, perché ciò che avviene nelle banche del Sud, a proposito di tasso soglia non rispettato, non è né legale, né morale, né etico. Mentre legalità, moralità ed eticità viaggiano insieme. Ma purtroppo l’ignoranza in materia caratterizza il mondo politico, imprenditoriale e della magistratura, poiché non sempre gli addetti ai lavori sono informati, mentre il problema dell’usura andrebbe portato a conoscenza. Ed a tal proposito ha concluso la Musella - farò proposte concrete, formerò gruppi di lavoro, ed organizzerò seminari con imprenditori, giuristi e i vari ordini professionali per affrontare il problema da vicino”.

Prima di lei, sempre in relazione alla mancanza di informazione circa l’usura e la legge in questione, la 108 del 1996, Alessandro Andriani, specialista in analisi bancarie, ha informato che “esistono dei fondi per usurati presso le prefetture, in favore di mutui decennali senza interessi, ed in pochi lo sanno”. Evidentemente, la legge 108, che dovrebbe servire a ridurre i tassi bancari e tutelare le aziende, è poco nota perché in queste zone non c’è sufficiente informazione”.

Daniela Sargato, in rappresentanza di Giuseppe Trabucchi, docente di Diritto dei mercati finanziari dell’Università di Verona, si è invece soffermata sul quadro normativo attuale, che mette in luce gli aspetti irrisolti, e che allo stesso tempo lascia aperti degli interrogativi, “Il problema serio e che le banche giocano sulla debolezza della nostra regione e la fanno da padrone, rappresentando il più grosso imbroglio che c’è in Italia – ha sottolineato Giacomo Saccomanno, avvocato patrocinante alle giurisdizioni superiori e appartenente alla Camera arbitrale nazionale – quando esiste la legge 108 che ha criteri ben precisi, che regolarizza i tassi, e quando vengono superati, è usura. Ma le banche hanno tenuto i tassi al di sotto del tasso di usura, però hanno poi aggiunto elementi come le commissioni, il massimo scoperto, la valuta ed altri costi, e per legge questi costi vanno a far parte del tasso che non è più quello pattuito, ma in certi casi, arriva anche al 51%. Questa è usura legalizzata, e soprattutto in un territorio debole come questo, crea una vera e propria devastazione. E se non ci sarà attenzione politica in merito, il fenomeno non finirà mai”. I lavori sono stati moderati da Giuseppe Soluri, presidente ordine giornalisti Calabria, mentre per quanto concerne alla politica, tirata in ballo da Saccomanno, Enzo Sculco ha detto che, “il sistema credito è una componente essenziale per lo sviluppo di una realtà debole come quella crotonese”.

Marco Basile

Fonte: 

Il Quotidiano. Domenica 26 marzo 2006.

Anno: 

2006