Conquest, Walker, Eastland, Hosmer
D'Ettoris, 2017
PP. 237, €19,90
Che il comunismo internazionale, nel suo itinerario verso la conquista del mondo, abbia prodotto una quantità inverosimile di massacri, di guerre civili e convenzionali, di violenze e d’ingiustizie di ogni tipo, è un dato di fatto che ai nostri giorni ormai ben pochi — solo quelli ancora accecati dall’ideologia — mettono in discussione. Si discute eventualmente sulle fasi, sulle responsabilità particolari e sulla gravità dei diversi episodi, ma nessuno oggi può ignorare lo stretto legame fra comunismo — almeno quando è al potere — e crimini contro l’uomo e la donna. La stantia tesi giustificazionista dei crimini comunisti secondo cui essi sarebbero stati compiuti necessariamente al fine di eliminare ogni resistenza all’avanzata ineluttabile modulata dalla dialettica storica verso la dittatura del proletariato, quindi verso la meta della giustizia sociale totale, oggi che sul comunismo sono caduti molti — anche se non tutti — veli, non tiene più.Diversi esponenti ed ex dirigenti di partiti comunisti hanno in qualche occasione — non molte, in verità — dopo il 1989 ammesso pubblicamente che la storia del comunismo è macchiata da enormi delitti. Penso alle esternazioni, per la verità alquanto rapsodiche e generiche, relativa al fallimento dell'esperimento comunista, dell’ex presidente della Repubblica Italiana on.