29 April 2024

Remon cerca la libertà. La libertà di professare la propria fede, di studiare, di uscire con gli amici senza avere paura di essere magari uccisi. Cose che per noi sono normalissime, per Remon, un ragazzo egiziano, cristiano copto, no. Infatti per sopravvivere o per non  vedere soffrire  la  famiglia dovrebbe “nascondere” la sua religione. Per non rinunciare ai suoi sogni, Remon a soli quattordici anni decide di lasciare tutto e intraprendere un vero e proprio viaggio, imbarcandosi per l’Italia. Nonostante le difficoltà, questo ragazzo non abbandona il sogno di una vita felice e trova il coraggio di sopravvivere al viaggio e al campo di accoglienza, tanto da venir preso poi in affido da una famiglia capace di dargli tutto ciò di cui lui aveva bisogno. Il mio voto per questo libro è nove, perché io sono molto appassionata di storie vere. Questo libro mi ha davvero colpita e mi ha fatto capire che un immigrato, non è “diverso” da tutti noi, e può avere ciò che desidera. Il personaggio che ho preferito è Remon, il protagonista, perché nonostante le difficoltà da lui affrontate è riuscito ad andare avanti senza mai arrendersi. Questo libro lo consiglierei a tutte quelle persone che non hanno pregiudizi sugli altri, soprattutto per degli immigrati che molte volte vengono esclusi o trattati male. La frase che mi è piaciuta di più è:«La cattiveria di un professore che impone il Corano, mentre tu a casa tieni stretta la Bibbia al tuo cuore.» Perché io sono molto legata alla religione e non trovo corretto imporla.

Martina Paschino

2° B/ L.  “ Liceo Gravina”