Contenuto in:
Il dolore dell’anima per chi ti ha ferito
Non ha medicine e continua a sgorgare.
Il dolore dell’anima per chi ti ha mentito
svuota la mente,
ti impedisce di amare.
Il dolore dell’anima per chi ti ha deluso,
toglie il respiro e tutto è concluso.
Ma quando la fiamma ormai sembra spenta,
ecco che il vento ancor più la alimenta;
e quando il cielo ormai sembra chiuso,
uno squarcio improvviso
e non sei più contuso.
Tender la mano a chi ti ha tradito,
puoi trovar la forza nel cielo infinito.
Riaprir quella porta in fondo al tuo cuore,
continuavi a sperare
seppur con dolore,
ma ormai è passato quel triste momento,
e la tua vita può aver già compimento.
Questo è il perdono che ti chiede di osare,
di abbattere i muri e continuare a sognare,
prendi la forza
e ritorna a volare.
Francesca Gravina
II A, I. C. M. G. Cutuli
Caro Little boy,
sono io, il bullo, quel ragazzo un po’ robusto che, insieme alla sua “squadra”, ti prese di mira molti anni fa. Devo essere sincero: tutto quello che provavo nei tuoi confronti era solo invidia… sì, invidia per come ti eri comportato dopo la partenza di tuo padre. Tu eri riuscito a trasformare la tua tristezza in fede e speranza, fino a compiere azioni buone come io non avrei mai saputo fare, tutto per far tornare il tuo papà. Io, invece, dopo la perdita di mia madre, trasformai la mia tristezza in rabbia, prendendomela con la vita e con un ragazzino più piccolo di me. Tu eri gentile con tutti, mentre io… Beh, io ero davvero cattivo, un ragazzo che si era trasformato in bullo. Non so come fare per scusarmi per quello che ti ho fatto e per tutti i dolori che ti ho inflitto. Ora voglio prendere esempio da te, dal bambino più grande che esista…. Interiormente, anche se non esteriormente. Ti parlo con sincerità e ti chiedo scusa per tutto, senza prolungarmi troppo in questa lettera.
Ti saluto Little boy, o meglio, “Big boy”!
Dal tuo amico Oliver
Giulia Filippelli
II E, I. C. M. G. Cutuli
Caro Little Boy,
il mio primo pensiero, ripensando alla tua storia,
è sul mio papà.
Tu pensavi che il tuo papà fosse morto,
ma alla fine era vivo.
Quando tuo padre ha riabbracciato la famiglia,
mi sono venute in mente le cose belle che ho fatto con papà
prima che diventasse il mio angelo.
Se fossi stata io al tuo posto
sarei stata molto felice
perché avrei potuto riabbracciare il mio papà,
baciarlo e dirgli che senza di lui
la vita sarebbe stata poco utile,
poco dolce e poco bella,
proprio come la mia
senza la figura paterna accanto,
senza il calore dolce di un abbraccio,
senza ridere
e soprattutto senza una metà del cuore.
Quando sento le sue canzoni preferite
piango,
smetto di giocare,
inizio a pensare e a fare le cose che mi permettono
di ritornare calma
e un po’ più felice.
Quando ero più piccola
credevo che il mio papà potesse morire
solo da anziano,
mi sbagliavo di grosso.
Mi sono sentita una stupida.
Il mio papà però è il mio angelo migliore,
anche se sarebbe stato meglio
poterlo vedere e stare con lui,
“con il mio papà”.
Anche io e mio padre facevamo molte cose assieme,
e se io fossi stata al tuo posto,
con tuo padre che non era veramente vivo,
avrei continuato a credere in me,
infatti proverò a credere in me
anche senza il mio papà.
Francesca Citati
I C, I. C. ISES
Io penso che sia normale stare male per un padre che va in guerra, ma Little boy nonostante le lacrime iniziali, non si è mai perso d’animo.
Il bullismo di cui era vittima veniva da un bambino che si credeva più bravo e forte di lui soltanto per la sua altezza. La sua cattiveria puntava a farlo acclamare dai compagni. Riguardo il razzismo contro Hashimoto penso che non bisognava farlo scappare solo perché era Giapponese, perché non tutti sono cattivi. Magari alcuni giapponesi che sono andati in guerra sono stati costretti e non per cattiveria, ma si sono dovuti battere per la loro patria, proprio come noi ci siamo battuti per la nostra.
Penso anche che ci sia bisogno di tanta fede nella propria vita, proprio come Pepper che nonostante il lungo tempo lontano dal padre non ha mai smesso di pensare al suo ritorno, al ritorno del suo migliore amico, al ritorno del suo “socio”.
Il signor Hashimoto è stato molto gentile a dare una mano a Pepper con la lista e a diventare suo amico.
Credo, inoltre, che il fratello più grande si sentisse molto in colpa per aver mandato in guerra il padre al suo posto e la sua rabbia si è sfogata contro il nemico, ovvero il signor Hashimoto.
Secondo me è molto importante avere la fede, ma bisogna anche avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Lorenzo Marasco
III E, I. C. A. Rosmini, scuola media Anna Frank
Amore, amicizia, speranza son così forti,
ma solo la fede può salvare le nostre sorti.
C’è chi per paura o vendetta fa cose orrende,
ma chi fa questo la verità non apprende.
Per essere felici serve solo una cosa
la fede è necessaria: credere senza posa…
La guerra è un mostro che ti può sbranare
e per liberartene fede devi avere.
Un bravo ragazzino ce lo ha dimostrato,
dalla sua storia tanto ho imparato!
Luigi Stabile
III E, I. C. A. Rosmini, scuola media Anna Frank