29 April 2024

L’improbabile Codice
Cumulo di affermazioni a dir poco ridicole che fanno breccia per l’ignoranza religiosa

“Il Codice da Vinci di Dan Brown ha venduto nel mondo oltre venticinque milioni di copie ed  è stato tradotto in ben quaranta lingue. Con Angeli e Demoni  si è poi assistito alla conferma del successo dell’autore. Molti pensano che si tratti semplicemente di romanzi, ma lo scrittore insiste sul fatto che la sostanza di quanto descrive non solo è autentica, ma addirittura confermata da documenti segreti di cui conosce l’esatta ubicazione. Nelle due opere Dan Brown presenta al vasto pubblico le vicende rocambolesche di sette come il Priorato di Sion e gli Illuminati, società iniziatiche  detentrici di tremendi segreti in grado di sconvolgere la cristianità ed impegnate in un fantomatico Grande complotto. La posta in gioco sembra essere la sopravvivenza stessa della Chiesa cattolica, minacciata non dalla trama fantasiosa del romanzo, bensì da una particolare volontà di credere che ha catturato gli uomini del nostro tempo, pronti a semplificare la complessità della storia in miti suggestivi, ma rigorosamente falsi”.

Con queste parole Massimo Introvigne, direttore del Cesnur (centro studi sulle nuove religioni ), membro della sezione di Sociologia della religione dell’Associazione italiana di sociologia, nonchè autore di quaranta volumi e di oltre cento articoli pubblicati su riviste scientifiche di dodici diversi  paesi in materia di essoterismo, ha introdotto il tema del suo intervento relativo all’incontro “Il Codice da Vinci. Fantasia, provocazione anticattolica o realtà?”, organizzato dalla cooperazione tra la Fondazione D’Ettoris ed Alleanza cattolica. Presenti all’appuntamento, svoltosi nei giorni scorsi presso il bastione Toledo, Giancarlo Cerrelli, presidente provinciale di Alleanza cattolica, e Antonio D’Ettoris, presidente dell’omonima Fondazione, i quali hanno sottolineato la facilità con cui, attualmente, si viene influenzati da quel grande esercito di prodotti di massa creati da una cultura popolare molto spicciola, in grado di generare una letteratura che ha raccolto consensi interessando un numero di persone più grande di quanto si potesse immaginare.

Una delle varie leggende gnostiche – ha spiegato Introvigne – riguarda proprio la caccia al Santo Graal. Quest’ultimo, secondo il romanzo, non è, come la tradizione ha sempre tramandato, la coppa in cui fu accolto il sangue di Cristo, ma una persona : Maria Maddalena, che avrebbe tenuto nel suo grembo il sang  rèal   (cioè il sangue reale secondo l’antica lingua francese), i figli preziosi che sarebbero stati concepiti con Gesù che lei avrebbe sposato. Si apprende, inoltre, che il Messia non aveva affidato la Chiesa a  S. Pietro, bensì a sua moglie, proclamando in tal modo la priorità del principio femminile. Sarebbe stato l’imperatore Costantino ad inventare  un nuovo cristianesimo sopprimendo il presunto potere delle donne, proclamando che Gesù era veramente figlio di Dio e facendo ratificare le sue idee patriarcali, autoritarie e maschiliste dal Concilio di Nicea  nel 325 d. c. Il progetto avrebbe presupposto, però, la soppressione della verità circa il Messia e le sue nozze e l’uccisione della sua discendenza. Il primo obiettivo venne perseguito attraverso la scelta  di quattro vangeli “innocui” tra le decine che esistevano e proclamando ereteci tutti gli altri. Il secondo fine, per disgrazia di Costasntino e della Chiesa cattolica, non fu mai raggiunto perché i discendenti del Cristo fuggirono, si nascosero e moltissimi anni dopo riuscirono persino ad impadronirsi del trono di Francia con il nome di Merovingi. Per la difesa di sangue reale nacque, così, un’organizzazione misteriosa nota con il nome di Priorato di Sion che, secondo la leggenda, fu fondata da Goffredo di Buglione nel 1099, dopo la presa di Gerusalemme. Come se non bastasse, quello fantomatico gruppo avrebbe avuto a capo, nel corso dei secoli, personaggi sorprendenti come Sandro Botticelli, Leonardo da Vinci, Isac Newton, Victor Hugo, e altri ancora. IL Priorato avrebbe avuto la finalità di purificare e rinnovare il mondo intero, radunando tutte le nazioni sotto una monarchia illuminata retta da un sovrano merovingio dello stesso linguaggio di Cristo.  

Solo la diffusa ignoranza religiosa - continua Introvigne- spiega come qualcuno possa prendere sul serio un tale cumulo di affermazioni  a dir poco ridicole. Ci sono testi del primo secolo cristiano, infatti, nei quali Gesù è chiaramente riconosciuto come figlio di Dio e perciò la divinità del Risorto non è stata introdotta dal  Concilio di Nicea che si svolse molto più tardi. All’epoca del Canone Muratoriano, inoltre, che risale al 190 d. c., il riconoscimento dei quattro Vangeli canonici e l’esclusione dei testi gnostici era un processo già sostanzialmente completato, novant’anni prima che l’imperatore Costantino nascesse. L’idea stessa di un codice nascosto nelle opere di Leonardo da Vinci è stata definita assurda da tutti gli esperti, prima fra tutti la  professoressa Judith Veronica Field, docente della University of London e presidente della Leonardo da Vinci Sciety, e, per chi conosca un minimo la storia delle mistificazioni sul Graal, risulta molto semplice intuire che nel romanzo di Dan Brwon di originale vi è ben poco, tanto da meritare una denuncia per plagio da parte di altri autori di opere esoteriche. Persino la presunta antichità del Priorato di Sion risulta essere, alla base di dati molto importanti, un falso storico. La setta fu, infatti, fondata il 7 maggio del 1956 presso Annemasse, in Alta Savoia, da un tale di nome Pierre  Plantard, millantatore appassionato di esoterismo successivamente arrestato, che si definiva ultimo erede della dinastia merovingia e, dunque, discendente diretto di Gesù.

Sulla scia di quanto affermato - ha concluso Introvigne-  si può dedurre che non saranno “untorelli” di tal fatta a demolire il cattolicesimo, se questa è la loro intenzione, giacchè la Chiesa è riuscita a sopravvivere a ben altre prove durissime. Eppure il tutto potrebbe divenire pericoloso se si tiene presente che dietro quest’ultimo “complotto accettabile “ s’intravede quell’affondo di natura filosofica che viene retto dalla insinuazione del dubbio sistematico su ogni aspetto reale, una verità che per il “paradigma esoterico” non è mai come appare.

Elisabetta Donnici

Fonte: 

Il Crotonese. N.102 anno 2006

Anno: 

2006