28 April 2024

Crotone - “Oggi giorno non si fa altro che parlare di legalità”, così ha esor­dito il professore Armenti nell’incontro organizzato dalla Fondazione D’Ettoris al Bastione Toledo con gli allievi della “Giovanni XXIII”. Ma per i giovani, ha proseguito il famoso giornalista e scrittore, cosa significa la parola legalità? Se noi ci pensiamo a fondo, la parola legalità non significa solo il rispetto delle regole, ma soprattutto rispettare la persona, l’essere umano; educare alla legalità vuol dire educare al “volto”, infatti dietro al volto di ogni ragazzo vi sono problemi, storie, sofferenze, sfiducie… dobbiamo quindi imparare a guardare “gli altri” e a occuparci del bene comune. Questa metafora ci è piaciuta molto, perché ci ha fatto capire che dobbiamo sempre essere attenti a chi ci sta vicino e dunque dobbiamo avere sempre presente il bene della collettività. Il professor Armenti poi ci ha chiesto: una legge cosa vuole salvaguardare? Alcuni hanno risposto: la vita, il lavoro e altro, quindi educare alla legalità significa anche educare ai valori. Molte persone si lamentano sempre o perché la città è sporca o perché non ci sono i vigili di quartiere o per altri motivi, ma non bisogna solo lamentarsi, dobbiamo imparare sin da piccoli a capire i problemi, a essere cittadini attivi, perché dobbiamo sempre essere attenti a chi ci sta vicino e dunque dobbiamo avere sempre presente il bene della collettività. Per concludere, il relatore ci ha dato tre consigli: “Voi ragazzi non dovete soccombere a mentalità violente, mafiose; seguite gli adulti quando vi dicono no e diffidate di chi vi dice sempre sì; chi non rischia non vive”. Insomma, dopo questo interessante incontro, abbiamo capito che anche noi ragazzi dobbiamo impegnarci ogni giorno per costruire una società migliore, dobbiamo rischiare per migliorare la società perché noi piccoli abbiamo la capacità di sognare come ci dice lo scrittore Follerau in una bellissima poesia: “Non ci sono sogni troppo grandi / Cammina ancora, non fermarti / L’orgoglio di vivere un grande ideale / E’ la virtù suprema / E il tuo unico rifugio è l’amore / La felicità è dovunque / Solo il male è cieco e sordo / Sappi vivere sempre oltre la vita”.

Cristian Scervo
Antonio Carolei
Matteo Nicoletta

Scuola media statale “Giovanni XIII”

 

Fonte: 

Il Corriere del Sud. 15 - 30 Marzo

Anno: 

2004