29 April 2024

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“Ci sono cose giuste, cose sbagliate, e poi ci siete voi”.
Si può riassumere in questa frase, pronunciata dall’investigatore Hercule Poiroit, l’essenza di questo film.
Cos’è la giustizia? Cosa è giusto e cosa è sbagliato? E chi può deciderlo? Poiroit si trova ad affrontare un caso pieno di risvolti morali, in cui nulla è come sembra, tutto è stravolto: il carnefice diventa vittima e le vittime carnefici.
Improvvisamente non esiste più la netta distinzione tra bianco e nero, bene e male, giusto e sbagliato, ma si apre una zona di grigio, ricca di sfumature cromatiche, che stanno a indicare il dolore di chi è stato travolto da un’immane tragedia e vede nella vendetta l’unico modo per disinfettare la sua ferita e ricominciare a vivere.
Sullo sfondo immobile di un treno bloccato dalla neve, si consuma il dissidio morale di un ispettore che indaga e medita, lotta contro le sue convinzioni sulla certezza della pena per i criminali e accetta di venire a patti con la propria coscienza, che gli fa percepire questo delitto come la giusta punizione per un uomo che ha commesso delle atrocità.
Nella sua scelta di non punire i colpevoli, l’investigatore Poiroit lascia consapevolmente il posto all’uomo Hercule, affermando la superiorità della pietà umana di fronte a un crimine inaccettabile.
Ilaria Tramontana - II B, I.C. V. Alfieri

Assassinio impunito

Poirot abile investigatore
in tutti i criminali suscita terrore,
nello scrutar ogni minimo dettaglio
non commette mai uno sbaglio.
Nella carrozza di quel treno
l' astuto uomo non ebbe freno,
notte e giorno si dedicò alla scoperta
finché la sua mente non fu aperta.
"Chi può averlo fatto?" si chiedeva,
"Dietro ai passeggeri che storia si nascondeva?".
La vita di un uomo era stata rubata
e mai più indietro sarebbe tornata.
Alla fine Poirot rimase allibito
da quello che a dedurre era riuscito:
tutti a macchiarsi di rosso erano stati
poiché il desiderio di vendetta li aveva abbagliati.
Degli assassini però ebbe pietà,
disse loro di trovare la propria libertà
che in tutti quegli anni era stata racchiusa
e si sprigionò in una morte soffusa.

Daniela Innaro - II B, I.C. M.-G.Cutuli

Dolore Accecante

La morte giunge all’improvviso,
nel cuore dissemina dolore
e riga di lacrime il viso…
La morte di una bambina, però, è davvero sconvolgente
e sull’Orient Express coinvolge tanta gente.
Il dolore profondo si impossessa dei passeggeri,
dilaniandoli all’interno
come un ardente fuoco che squarcia roventi lamiere…
L’oscurità travolge la coscienza
e il silenzio assordante irrompe,
imponendo la centralità delle assenze…
La perdita e la rabbia, tuttavia, non devono e non possono tramutare
l’intima essenza dell’animo umano
in desiderio di vendetta disumano e innaturale.
La giustizia deve sempre trionfare
e l’Amore deve essere faro, che illumina per poter perdonare
e trasformare un dolore lacerante e accecante
In speranza e forza rigenerante.
Carla Monica Riolo
II E, I.C. M.G.Cutuli